PERCHE’ ACHAB BICICLETTE?
“Perché la gamba del capitano Achab, il suo malumore, la sua insoddisfazione, la sua testardaggine, il suo egocentrismo, sono la somma di ciò che si diventa alla sua età, dopo una vita di attese e delusioni.
Perché la Balena Bianca è una delle metafore più riuscite dell’ignoto: la causa e la mèta delle nostre paure, la grande mamma cattiva, la morte.
Perché tutte le grandi narrazioni sono odissee, viaggi, movimento, scoperte, incontri, scuole di vita e di morte: viaggi on the road come in Kerouac e in Easy Rider; viaggi nell’aldilà come nella Divina Commedia; viaggi nel subconscio come in Proust, Joyce, Kafka; viaggi a piedi come in Cappuccetto Rosso e nei romanzi picareschi; viaggi a cavallo come in Don Chisciotte e nell’epopea western; viaggi nello spazio come in Kubrick. E viaggi sull’acqua come in Omero, Conrad, Melville: i più emozionanti, forse perché il mare, l’oceano, il grande fiume contengono l’oscura memoria del liquido amniotico dal quale proveniamo.
Perché racconta di porti e taverne, di navi e tempeste, di una geografia instabile e infida, di gente senza casa, sempre di passaggio, a ricordarci – in ogni pagina – che la sicurezza, la solidità, l’eternità sono un’illusione.
Perché Ismaele e Achab sono la stessa persona, sono il prima e il dopo, siamo noi. ”
Autore Ignoto, grazie comunque